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Gli anni 2000. Il faro: nel cuore delle storie

Premio Il Faro - Piero Muscari

Gli anni 2000

Il Faro: nel cuore delle storie

La nuova narrazione della Calabria (il vero fil rouge del mio lavoro per tutti gli anni in cui sono stato a Telespazio), è stata un punto fermo anche per un evento che rappresenta per me un’esperienza importante: Il Faro, il Premio Internazionale nato nel 2005, una delle prime manifestazioni da me ideate e dirette artisticamente, oltre che condotte.

Franco Sanmarco, allora sindaco di Vibo Valentia, mi aveva chiesto di immaginare un evento che potesse valorizzare la città, un po’ sull’esempio di “Gioia di moda”, che avevo realizzato poco tempo prima per promuovere Gioia Tauro.

In quel caso una scalinata della città era stata valorizzata attraverso una sfilata di moda, ma anche lavorando sulla storia più potente che la provincia di Reggio Calabria aveva, cioè quella di Gianni Versace.

Premio Il Faro - Piero Muscari

Le "Storie Faro"

Evidentemente, l’evento non era replicabile per Vibo, poiché il punto di forza della realtà vibonese era, ed è, il suo porto, essendo un importante approdo commerciale e, soprattutto, il più importante approdo turistico lungo la costa da Salerno a Reggio Calabria. Il mio intento era quello di collocare Vibo in posizione centrale nel sistema portuale italiano e il nome che scelsi “Il faro – uomini che lasciano il segno” indicava l’intenzione di promuovere il sistema della portualità attraverso le storie di grandi personaggi del nostro Paese. Infatti come “Il Faro” – simbolo della volontà di andare oltre, verso nuovi orizzonti, superando i propri limiti – è il punto di riferimento che illumina le tenebre di chi va per mare indicando la rotta, così i personaggi premiati (distintisi per impegno, forza, passione, coraggio e competenza in vari ambiti: sport, cultura, politica, spettacolo, sociale) rappresentano un modello di eccellenza, ispirazione e “faro” per intere generazioni

Premio Internazionale "Il faro- uomini che lasciano il segno"

Il Premio Internazionale, che sin dalla sua prima edizione si è segnalato per esclusività, qualità del cast artistico, location d’eccezione e per il successo riscosso, si è sempre proposto di veicolare i valori di promozione sociale e di valorizzazione del territorio; ma è stato anche un premio internazionale dedicato alla Calabria, rappresentante di un Sud vero, approdo sul Mediterraneo di genti e tradizioni, crocevia di merci e di scambi, pronto ad accogliere uomini e idee attraverso il mare, come da secoli ci insegna la sua storia. Nella prima edizione ho iniziato con due storie emblematiche del mondo sportivo italiano, quelle di Gianni Rivera, primo pallone d’oro della storia del Calcio italiano, e dei fratelli Abbagnale, che con il loro impegno hanno portato in primo piano una disciplina sportiva come il canottaggio, partendo da Napoli e da lì riuscendo a salire sul tetto del Mondo. Storie, queste, tra le più importanti degli ultimi 100 anni, come ebbe a dire Galeazzi, collegato da San Marino nel corso della prima serata. 

I premiati

Negli anni successivi abbiamo conferito il premio al cantante, produttore e attore Teddy Reno, alla campionessa di pallavolo, Simona Gioli,  a  Osvaldo Desideri,  scenografo premio Oscar  per “L’ultimo imperatore” (di Bernardo Bertolucci), a Umberto Tozzi,  grande  cantautore italiano, per la sezione “Storia di passione ed emozioni”,  al Comandante Vittorio Alessandro, Premio “Gente di Mare”,  e a tante altre figure di rilievo assoluto, nazionale e internazionale.Abbiamo conferito anche diversi e importantissimi, premi alla memoria, tra cui quelli a Carlo Rambaldi, vincitore di tre premi Oscar per gli effetti speciali, ad Anna Magnani, volto del Neorealismo italiano e premio Oscar,  a Totò, principe della risata, e al musicista, compositore, attore e scrittore Lelio Luttazzi (consegnati, gli ultimi due, rispettivamente alla figlia di Totò, la principessa Liliana de Curtis, e alla vedova di Lelio, Rossana, oggi membro del Comitato Scientifico di Eccellenze Italiane come rappresentante della Fondazione legata al nome del marito). Premiate anche molte imprese, tra cui Callipo group, come Azienda Faro.

I punti di forza di un premio unico e credibile

Considero “Il Faro” un premio unico e credibile per diversi importanti motivi:
– per la sua esclusività, in quanto format non fotocopiato o comprato all’estero, ma da me concepito e realizzato pensando alle reali esigenze del territorio;
per la qualità del cast artistico, che ha visto anche la presenza di alcuni dei più grandi maestri della comicità italiana, come Oreste Lionello (intervenuto insieme al gruppo di ballo de “Il Bagaglino”), realtà d’eccellenza nella storia del varietà del nostro Paese, e di altre prestigiose personalità dello spettacolo, della televisione e della cultura italiana;
per la location d’eccezione, un importante porto turistico, esempio  di modernità, di efficienza e di progresso e un palcoscenico, di grande effetto, disegnato da scenografi che lavoravano per realtà televisive nazionali, conferendo così il giusto packaging all’evento;
per il successo riscosso: un pubblico di oltre diecimila persone ha assistito alle manifestazioni; la presenza di una televisione regionale e di una tv satellitare hanno garantito circa 500 mila contatti.

La penultima edizione del Premio Internazionale “Il Faro”, oltre al Comune di Vibo, ha registrato il sinergico coinvolgimento della Camera di Commercio, nonché della Regione Calabria. Abbiamo realizzato 5 edizioni de il Faro, dal 2005 al 2011.

Poi un insieme di difficoltà, in primis di ordine finanziario, legate, in parte, anche a una certa “distrazione” da parte delle istituzioni che continuavano a lavorare su progetti a pioggia invece di puntare sui più qualificati e in linea con gli obiettivi di visibilità e sviluppo del territorio, mi spinsero a interrompere quest’esperienza, che mi auguro di poter riprendere in giro per l’Italia per valorizzare, nel suo complesso,un importante asset del nostro Paese,  il nostro sistema portuale.