Un confronto necessario su etica e sostenibilità del lavoro nell’era dell’IA
Il 29 maggio 2025, nella suggestiva cornice dei Magazzini del Cotone al Porto Antico di Genova, ho avuto il piacere e la responsabilità di moderare un workshop tra i più significativi della 16ª edizione del Festival del Lavoro, evento promosso dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e dalla Fondazione Studi.
Il convegno, organizzato da Fondolavoro – main sponsor della manifestazione – in collaborazione con il Centro Studi UNSIC, aveva un titolo che è già una dichiarazione di intenti: “Etica e sostenibilità del lavoro: competenze, dignità, inclusione nell’era dell’intelligenza artificiale”.
Una riflessione necessaria, in un momento in cui l’evoluzione tecnologica accelera e impone una ricalibrazione profonda dei nostri paradigmi professionali, culturali e valoriali.

Quando il lavoro resta umano
L’incontro, svoltosi nell’Aula delle Opportunità 2, ha visto la partecipazione di ospiti autorevoli e preparati:
Carlo Parrinello (Direttore di Fondolavoro e Presidente CSU),
Claudia Principessa (ingegnere informatico e Amministratore Unico di ADELFOI),
Francesca Faggioni (docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Roma Tre)
e Giuseppe Mosa (avvocato giuslavorista e membro del Comitato Scientifico CSU).
Attraverso i loro interventi è emersa con chiarezza una visione condivisa: il lavoro deve continuare a mettere al centro la persona.
Abbiamo parlato di competenze, inclusione, diritti, visione, transizione digitale e valore umano.
L’intelligenza artificiale non può e non deve cancellare la dimensione relazionale del lavoro.
Al contrario, la tecnologia deve diventare leva per rafforzare la dignità, non per comprimerla.
Un’occasione per ripensare il domani
In un contesto come quello del Festival – che anche nel 2025 ha richiamato a Genova esperti, professionisti, studenti e rappresentanti istituzionali da tutta Italia – il workshop è stato uno spazio vivo di confronto e progettualità.
Abbiamo analizzato come l’IA, la robotica e i nuovi modelli organizzativi stiano ridefinendo il concetto stesso di lavoro, e perché è urgente che questa trasformazione sia guidata da valori chiari: giustizia sociale, accessibilità, pari opportunità.
In questo senso, la formazione continua si conferma uno strumento essenziale: per preparare le persone al cambiamento, ma anche per riqualificare l’etica del lavoro nella società digitale.
Dallo stand di Fondolavoro uno spazio per costruire valore
Durante tutta la tre giorni del Festival, Fondolavoro ha presidiato con impegno lo stand 37, dove si è parlato di formazione finanziata, welfare aziendale, competitività sostenibile.
Un presidio che ha dimostrato, ancora una volta, come il Fondo Paritetico sia tra gli attori più attivi e lungimiranti nel promuovere un’idea di lavoro che guarda al futuro senza dimenticare l’uomo.
Un’esperienza che resta
Moderare questo incontro non è stato solo un compito professionale, ma un’esperienza personale di grande valore.
Mi porto dietro l’ascolto, la connessione con voci autorevoli, la consapevolezza che etica e innovazione non sono in contrasto.
Anzi: sono le due gambe su cui può camminare il lavoro del futuro.