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Oggi diciamo addio a un uomo che ha avuto un impatto profondo sul mondo in cui mi onoro di lavorare. La sua influenza nel campo della televisione e della comunicazione è stata ineguagliabile.

Era il 3 marzo 2006 e a Reggio Calabria si inaugurava l’auditorium intitolato a Nicola Calipari, un eroe calabrese, poliziotto e funzionario dei servizi, ucciso da fuoco amico e morto in Iraq per far scudo con il proprio corpo alla giornalista Giuliana Sgrena, appena liberata dopo un lungo rapimento.

Un’occasione importante, dove, da giornalista che autoproduceva i propri servizi per una tv  locale, mi trovavo un po’ da neofita e certo non mi aspettavo di poter uscire con una sorta di scoop: velocità, sangue freddo, un po’ di buona sorte e quel servizio, con le mie domande al Presidente del Consiglio del Governo Berlusconi III, è girato su tutte le testate nazionali, i cui giornalisti, ben più esperti di me, non erano stati in grado di “cogliere l’attimo”.

Lo vedrete nel video, con le mie domande a cui Silvio Berlusconi non solo non si è sottratto ma ha risposto con interesse e dovizia di dettagli: investimenti per il Sud e la Calabria, per la ricerca, i distretti tecnologici e i lavori pubblici. E soprattutto, un appello alla politica locale: di superare gli orticelli e le risse di partito per occuparsi del bene comune.

Silvio Berlusconi: un pioniere della Comunicazione

Oggi diciamo addio a un uomo che ha avuto un impatto profondo sul mondo in cui mi onoro di lavorare. La sua influenza nel campo della televisione e della comunicazione è stata ineguagliabile. La sua discesa in campo – tante, in effetti, le sue discese, in tanti ambiti, ma la più importante è stata quella in politica – ,  ha segnato un cambiamento epocale.

Da politico e Presidente del Consiglio in vari governi, attraverso la sua presenza carismatica e la capacità di comunicare, Silvio Berlusconi ha saputo catturare l’attenzione di milioni di persone. Da imprenditore, le sue tv private hanno rivoluzionato il modo in cui veniamo informati, intrattenuti e ispirati. Ha saputo trasformare la televisione da semplice strumento di intrattenimento a un potente mezzo di comunicazione, in grado di influenzare la cultura di intere generazioni.

La liberalizzazione dell’etere, conseguente alla sua presenza e al suo operato,  è stata un importante passo avanti che ha notevolmente svecchiato il mercato, aprendo un nuovo panorama caratterizzato da una maggiore concorrenza e una maggiore diversità di contenuti.

La liberalizzazione ha permesso a nuovi attori, come emittenti indipendenti, di accedere alla frequenze, offrendo una vasta gamma di programmi e contenuti che spesso rappresentano le voci e le prospettive di nicchia che altrimenti non avrebbero trovato spazio nei canali tradizionali.

Questo ha portato ad una maggiore pluralità e diversità nell’offerta mediatica, consentendo al pubblico di scegliere tra una varietà di programmi che rispecchiano i loro interessi e gusti personali.

La mia RadioOndaVerde, che ha da poco compiuto 38 anni di vita, non ci sarebbe se il Paese non avesse conosciuto un uomo come Silvio Berlusconi.

La sua visione lungimirante ha anticipato le evoluzioni tecnologiche, introducendo nuove tecniche di produzione e narrativa. Ha spinto i limiti della creatività e della qualità, creando contenuti che hanno affascinato e coinvolto il pubblico in modi mai visti prima, e contribuendo a trasformare il modo in cui utilizziamo i media.

Il mio non vuole essere un giudizio sulla sua azione politica: l’ho ammirato e criticato, a seconda delle sue scelte. Ma quello che è innegabile, e che neppure il peggior nemico può contestare, è che non ci fosse stato, qualcuno avrebbe dovuto inventarlo. Perché uomini così sono protagonisti insostituibili di cambiamenti epocali.

Oggi, mentre lo ricordiamo con gratitudine per il suo straordinario contributo, riflettiamo su come il suo impegno e la sua audacia abbiano lasciato un’impronta indelebile nel Paese e nel nostro settore. Il suo lascito continuerà a ispirare e a guidare coloro che lavorano nel campo della comunicazione, spingendoci sempre più oltre.

Addio a un vero pioniere, che ha segnato la nostra storia e ha cambiato per sempre il modo in cui vediamo il mondo attraverso i vecchi e i nuovi media. La sua eredità vivrà per sempre nel mondo della comunicazione e nella storia del nostro Paese.

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